Takeaway Rembrandt

Quando si dice che le dimensioni contano, anche se non so per per il “povero” ritratto sia un bene o un male. Fatto sta che le sue ridotte dimensioni gli sono valse un eccezionale primato, che ha in effetti scavalcato il valore stesso del dipinto.

Il ritratto di Jacob de Gheyn III è un dipinto di Rembrandt datato 1632. Il pittore fu incaricato da Maurits Huygens e de Gheyn di dipingere due ritratti dei due amici, in identico formato (l’artista poi lo fece su due pannelli di quercia identici e sul terzo, evidentemente avanzato, si concesse anche un auto-ritratto) con l’accordo che il primo di loro a morire avrebbe ricevuto il dipinto di proprietà dell’altro. Maurits Huygens sopravvisse a De Gheyn di qualche mese ed l fratello di Jacob, benché affranto, mantenne la promessa.

Il ritratto è il più piccolo dei lavori di Rembrandt e misura 29.9×24.9 cm, praticamente tascabile. Per le sue piccole dimensioni, oltre che per il suo valore, il dipinto è stato rubato la bellezza di 4 volte dal 1966! Oltre i furti in se anche i luoghi in cui il dipinto è stato (sempre, finora) ritrovato sono fra i più originali (e calzanti con la piccola statura dell’opera d’arte).

Il primo furto del 1966 vide il quadro protagonista poiché era parte di un “pacchetto” di nove opere che i ladri decisero di prelevare dalla galleria Dulwich Picture. Il dipinto fu casualmente e rocambolescamente ritrovato qualche giorno dopo abbandonato in un cespuglio del cimitero di Streatham nei pressi di una panchina sotto la quale giaceva “nascosta” il resto della refurtiva.

Per il furto successivo, 1973 soli sette anni dopo, il sospettato fu folgorato (pare gli ricordasse la madre…) dal dipinto, semplicemente lo stacco dalla parete della Dulwich Picture Gallery, se lo infilò sotto la giacca ed uscì. Il ladro fu fermato qualche girono dopo a Londra, a bordo della sua bici e sul portapacchi indovinate chi c’era?

Siamo poi nel 1981 quando dipinto fu preso dalla Dulwich Picture Gallery e successivamente recuperato dopo qualche giorno quando la polizia arrestò quattro uomini che semplicemente avevano la tela con loro in un taxi. Il quadro è stato al sicuro in un museo per soli altri due anni, nel 1983 un ladro, sceso da un lucernario stile “Mission Impossible” lo ha divelto dalla sua teca (con un piede di porco, pare, cose che mi sembra anche sproporzionata per il “piccolo quadretto”) e lo ha portato con se risalendo per lo stesso ingresso. Il dipinto scomparve per tre anni, fino all’ottobre 1986 quando spuntò in un portapacchi dell’esercito britannico nella stazione ferroviaria di Münster.

La prima domanda mi sorge più che spontanea: ma perché “il dipinto gemello” (identico in dimensioni, dello stesso periodo e figlio della stessa mano) è rimasto “solo” un quadro e non un oggetto del desiderio per Lupin in erba? La seconda, evidentemente i sistemi di sicurezza della Dulwich Picture Gallery non sono fra i migliori del mondo, ma almeno per questo dipinto, che suscita una certa pulsione da parte dei manigoldi, qualche attenzione in più?

Alla prossima puntata, beh… al prossimo furto.

WU

PS. non mi è chiaro il “valore monetario” del dipinto, ma il suo fascino ormai trascende da questo…

PPSS. Quest’altra storia ve la ricordate?

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