Lasciamo un attimo perdere l’aspetto blasfemo (per chi lo vede) e focalizziamo l’attenzione su quello provocatorio.
Su alcuni punti, credo, non ci fossero dubbi (se non altro per storiche convenzioni… o convenzioni storiche): luogo e data di nascita, figlio di, stato civile ad esempio. Ma altri “dettagli” sono soltanto da desumersi dal “ruolo”? Tipo occhi “pieni di luce”, capelli “divini” e statura “alta”… bah… E poi residenza, professione e segni particolari? Mi pare che siano più che altro questi gli aspetti “blasfemi” della faccenda.
Per l’impronta “a sacra sindone” e la firma di San Pietro ci posso anche stare (ed un sorriso, confesso, me lo hanno strappato).
La carta d’identità in questione è stata rilasciata da Radio Maria (!) per mezzo dei suoi canali social (eh si, per chi non lo sapesse anche le sante attività sono social…). Diciamo che è quanto meno discutibile, ma la cosa che non capisco proprio è come la santa emittente possa prendersela con gli utenti che commentano in maniera irriverente la “provocazione”.
E’ chiaro che se vedo una cosa del genere mi metto a fare battutine il cui grado di eleganza (o blasfemia) poi dipende dal mio animo/momento/gradi di eleganza/etc. Una volta lanciato il sasso (e non proprio un sassolino) poi si prende quel che viene… altrimenti, mi verrebbe da dire a che serve? E radio Maria dovrebbe essere l’unica a “divertirsi”?
I commenti vanno dal tipo di shampoo da usare, al codice fiscale dell’interessato al violazioni di privacy, a richiesta di patente nautica per chi cammina sulle acque, e simpatie del genere. Che di per se non sarebbero neanche male, ma che capisco perfettamente che possano urtare sensibilità troppo spiccate riguardo il soggetto.
Da credente, non particolarmente fervido, mi domando se non sia io troppo ligio a “non nominare il nome di Dio invano”. Diciamo che se l’iniziativa doveva farci ricordare chi fosse Gesù (qualora ce ne fosse bisogno) ha centrato l’obiettivo, ogni altro scopo è stato mancato, IMHO. E sarei anche curioso di sapere la reazione dell’emittente (e di chi le sta dietro) se la carta di identità fosse stata “messa da un altro ente”…
WU
PS. Ma oggi, il suddetto, sarebbe considerato formalmente un migrante? E poi non nacque in Giudea piuttosto che in Palestina?