… e non le bambole… quello si che sarebbe tempo perso 🙂
topologia algebrica… bla bla bla… campo vettoriale… bla bla bla…
Una delle cose che mi fa veramente piacere è riuscire a spiegare cose semi-complesse (quelle veramente complesse non ambisco neanche a capirle) in maniera semi-semplice, mi da l’idea di esserle riuscite veramente a capire. Di contro una cosa che mi fa imbestialire sono quelle descrizioni incomprensibili, dedicate solo a pochi addetti ai lavori, che nascondono dietro parole roboanti concetti tutto sommato alla porta anche di noi mortali.
Ad ogni modo, tornando alle nostre palle barbute, prendiamo una palla da tennis, bella sferica, gialla e pelosa. La possiamo pettinare completamente. Intendo se possiamo fargli una bella capigliatura in maniera che tutti i peletti siano allineati in questo o quel verso.
Volete subito la risposta? Non è possibile. dobbiamo accettare almeno una chierica o una riga. E questo non perché non siamo bravi noi a fare la messa in piega, ma proprio perché c’è un bel teorema, il teorema della palla pelosa, che ce lo dice. Lo volte in versione formale (ammesso che serva)?
data una sfera S e una funzione continua f: S-> R^3 che associa a ogni punto P della sfera un vettore tridimensionale tangente alla sfera stessa in P, esiste almeno un punto della sfera Q su S f(Q) = 0.
Il teorema può essere visto come un caso particolare di “verità topologiche” ben più generali; il teorema è una sorta di ponte fra proprietà topologiche ed analitiche di una superficie ed il teorema non si applica se non che su una sfera. Un toro (i.e. ciambellone) è perfettamente pettinabile (superficie a caratteristica zero. eh?!).
Ok, ok, diciamo che l’abbiamo capito, ma che ce ne facciamo? In realtà parecchie cose, ma una è soprattutto di uso quotidiano. Se la palla è la nostra Terra ed i vettori sono i venti che la sferzano, il teorema ci dice che esiste, sempre almeno un punto sulla superficie della terra in cui non tira vento.
Tranne il caso in cui non tiri vento da nessuna parte sul globo (ah ah ah), dobbiamo accettare che esiste, dimostrabilmente, almeno un punto in cui c’è calma piatta. Il famoso occhio del ciclone è un fatto matematico.
Il teorema, applicato alla meteorologia, inoltre, si può leggere anche in un altro modo: su ogni pianeta dotato di atmosfera il vento non può essere tutto regolare e deve sempre esistere almeno un ciclone (sempre escludendo il caso in cui non si muova una foglia da nessuna parte).
In breve: non esiste un campo vettoriale continuo non nullo tangente ad una sfera. Teniamolo a mente quando proviamo a pettinarci 🙂
WU