Ciao! Ci riproviamo più in là…

XKCD130720

E’ che ci pensiamo troppo… e “l’evoluzione” dei nostri rapporti sociali non è altro che l’ennesima situazione portata alla luce (o esasperata, se preferite) dalla pandemia in corso.

Il processo di “social distancing” era, forse, già in corso prima di tutta l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Certamente inteso in senso diverso, ma possiamo dire che era palese una certa tendenza al distanziamento, e purtroppo non solo fisico. Certo le discoteche, i pub o le apericene -qualunque cosa siano- sono piene (per me è molto un “effetto rimbalzo”), ma non mi dite che non preferivamo “i contatti/like sui social” alle serate phone-free, stile nostra gioventù.

Ah, poi mettiamoci anche che un po’ abbiamo perso la mano: capita anche a voi che rivedendo qualcuno che non vedevate da tanto tempo -e con cui magari vi siete scambiati chiamate e videochiamate durante “il lockdown”- ci mettete diversi minuti ad andare oltre un “come va? come stai?”, come se ci fosse una specie di scalino da superare per “riavvicinarci” veramente ad esso.

Fatemi ripetere, come sempre, che non lo sto demonizzando, sto solo dicendo che forse la facciamo troppo lunga (e credo perché c’è qualcuno che ce lo ha imposto), ma in fondo oggi più di prima il “rischio” associato ad una interazione sociale “vecchio stampo” (tanto per prenderla un po’ alla larga, i miei bisnonni facevano il pane con il vicinato e vivevano con la porta aperta… già per i miei nonni era impensabile) non lo valutiamo -molto spesso- come accettabile. Il COVID ci ha dato, in questo senso, un ottimo paravento per giustificare una direzione che avevamo già intrapreso circa il nostro ruolo nell’interfacciarci con i nostri simili.

Vabbé, ci riproveremo nel 2021 (come suggerisce questo Randall qua che con sapiente ironia dice le cose meglio del sottoscritto e soprattutto in maniera più leggera), tanto sappiamo tutti che il mondo, e le interazioni sociali con esso, che conoscevamo è destinato a cambiare. In meglio o in peggio dipende solo da noi e da come vivremo questo cambiamento.

WU

Lascia un commento